L’effetto del trattamento manipolativo osteopatico nei pazienti pediatrici operati di appendicectomia

01.09.2025

Pubblicato lo studio sull'effetto del trattamento manipolativo osteopatico nei pazienti pediatrici operati di appendicectomia all'interno del reparto di Chirurgia dell'Ospedale Meyer. Lo studio è stato pubblicato su "Frontiers", una delle piattaforme di pubblicazione accademica più grandi e in crescita.

Da quasi due decadi l'Osteopatia è riconosciuta all'interno dell'ospedale pediatrico Meyer, grazie all'incontro nel 2007 tra il dottor Lorenzo Genitori, Direttore di Neurochirurgia, e l'osteopata Tommaso Ferroni, dal quale iniziò una collaborazione che ha portato all'inserimento dell'osteopatia nelle Unità Operative dell'ospedale e all'apertura dell'Ambulatorio di Osteopatia Pediatrica in regime di convenzione nel dicembre del 2011. In questi anni sono stati pubblicati diversi studi, tra i quali la ricerca sull'efficacia del trattamento osteopatico nella riduzione del dolore, del carico farmacologico e dei tempi di degenza in neurochirurgia pediatrica. La collaborazione tra medici e osteopati si è ulteriormente sviluppata grazie alle sinergie nate presso la Scuola Italiana di Osteopatia Pediatrica, dove è docente anche il dottor Roberto Lo Piccolo, Chirurgo del reparto di Chirurgia pediatrica del Meyer, dal quale nacque l'idea dello studio sui pazienti operati di appendicectomia. Lo studio si è basato sull'effetto del trattamento manipolativo osteopatico relativo alla durata della degenza e al sollievo dal dolore in pazienti pediatrici sottoposti ad appendicectomia, una delle emergenze chirurgiche non traumatiche più frequenti nei bambini. Il recupero postoperatorio nella chirurgia open spesso comporta dolore, ritardo della funzione intestinale e mobilità ridotta, la sinergia tra chirurgia mininvasiva e trattamento osteopatico sembra essere promettente in quanto ci può essere un miglior recupero e in tempi più brevi. 

I trattamenti sono stati effettuati tra il 2020 e il 2021 su 43 pazienti di età compresa tra 5 e 17 anni, con due sessioni fatte entro 48 ore dall'intervento di appendicectomia laparoscopica. Si tratta di uno studio clinico pilota, non randomizzato e controllato nel tempo. Gli esiti primari includevano il dolore postoperatorio (valutato tramite la scala di valutazione numerica) e la degenza ospedaliera. Gli esiti secondari includevano la funzionalità intestinale, la mobilizzazione e la nausea/vomito. L'esito più significativo è stata la durata media della degenza ospedaliera: i pazienti sottoposti a trattamento osteopatico hanno avuto una degenza media di 4,6 giorni, rispetto ai 7 giorni del gruppo di controllo. Questa riduzione non solo riflette una forma di prevenzione terziaria, minimizzando le complicanze e supportando il recupero funzionale, ma ha anche importanti implicazioni economiche, riducendo i costi di ospedalizzazione per il sistema sanitario. Sono state inoltre riscontrate riduzioni del dolore addominale e alle spalle maggiori rispetto al gruppo di controllo. Tutti i partecipanti hanno ricevuto lo stesso protocollo, che includeva rilascio miofasciale, mobilizzazione viscerale e drenaggio linfatico, finalizzato a ridurre le restrizioni fasciali, affrontare potenziali aderenze e migliorare la mobilità diaframmatica e viscerale. Le procedure chirurgiche, in particolare quelle addominali, rappresentano un notevole carico infiammatorio e metabolico, che potenzialmente porta a disfunzioni in questi domini. Il trattamento osteopatico, agendo sulle strutture somatiche e viscerali, può aiutare a modulare la segnalazione interocettiva e il tono autonomico, migliorando così la capacità di recupero dell'organismo. "Il dialogo tra discipline diverse trova spesso punti di incontro e stimoli di confronto e ricerca – afferma il dottor Lo Piccolo, Chirurgo presso AOU Meyer – Questo è ciò che è accaduto tra chirurgia pediatrica e osteopatia. Lo studio preliminare ed innovativo pone l'attenzione su una sinergia dei trattamenti per migliorare l'out come dei pazienti pediatrici. Sicuramente saranno necessari ulteriori studi ed una più ampia raccolta di dati per approfondire questo interessante argomento. "Concordo con il dottor Lo Piccolo – afferma Tommaso Ferroni, Osteopata Pediatrico AOU Meyer - il dialogo e il confronto fra osteopati e medici, favorito dalla condivisione di momenti didattici presso la Scuola Italiana di Osteopatia Pediatrica, ci ha portati a pensare di costruire questo progetto di ricerca. Arrivare a pubblicare questo studio è frutto di anni di lavoro, anni di spiegazioni di come l'osteopatia poteva essere utile per i bambini operati, ricoverati nelle varie unità operative del Meyer. Il ringraziamento più grande va al dottor Genitori che ha creduto nel l'osteopatia fin dal 2007 quando sono iniziati i nostri incontri, senza di lui l'osteopatia al Meyer non ci sarebbe. Grazie al dottor Lo Piccolo e al dottor Cantagalli che hanno creduto nel progetto e lavorato in tutte le fasi e al loro direttore Morabito per aver avvallato lo studio e grazie alla mia collega Fracchiolla per l'impegno nei trattamenti dei bambini e nella raccolta dati." 

Attualmente, presso l'AOU Meyer, si stanno mettendo le basi per i prossimi studi clinici volti a valutare l'impatto dei trattamenti manipolativi osteopatici da inserire poi nei protocolli di cura postoperatoria.

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